Con il caldo che si è recentemente abbattuto sull’Italia e su Milano il tema dell’acqua e del suo consumo consapevole, si è fatto ancora più attuale.
E non solo per quanto riguarda la quantità che noi umani dovremmo berne, che può variare in base a diversi fattori, come sesso, età, attività fisica, stato di salute individuale, ma grosso modo consiste in 2-2,5 litri al giorno per gli adulti, ma anche per la sua qualità e sicurezza, indispensabili per garantire una vita sana.
L’acqua svolge infatti numerosi ruoli vitali nel nostro corpo: è coinvolta nella digestione, nell’assorbimento dei nutrienti, nella regolazione della temperatura corporea, nella lubrificazione delle articolazioni, nella produzione di saliva, nella rimozione dei rifiuti attraverso l’urina e il sudore.
Perciò, quanto siamo consapevoli della qualità dell’acqua che beviamo e che usiamo per cucinare? Conosciamo i fattori che ne garantiscono la salubrità e l’idoneità al consumo umano? Non solo l’assenza di microrganismi patogeni come batteri e virus, ma anche la presenza di minerali benefici in quantità equilibrate (sali di sodio, potassio, calcio, magnesio, solfati e bicarbonati), un basso contenuto di sostanze indesiderate (metalli pesanti come arsenico, cromo, ferro, manganese, nichel e piombo e pesticidi), un pH, che indica l’acidità o la basicità, corretto, compreso tra 6,5 e 8,5. E infine, ma non meno importante, un sapore gradevole.
Posto che nella nostra città l’acqua è ovviamente potabile ovunque, conosciamo le caratteristiche di quella che sgorga dal rubinetto di casa, ed eventualmente la differenza rispetto a quella depurata da un apposito apparecchio o a quella che possiamo comprare in bottiglia?
Importante infatti è conoscere i valori di una serie di parametri: il residuo fisso, che misura la quantità di solidi disciolti che rimangono dopo l’evaporazione a 180° (si va da acque con meno o pari a 50mg/l, alle oligominerale comprese tra 50 e 500 mg/l, a quelle minerali comprese tra 501 e 1500 mg/l); la durezza (dalle acque molto dolci a quelle molto dure, che portano alla creazione di calcare); e infine la conducibilità elettrica, perché più è alto questo valore, meno sono i sali minerali presenti (in Italia il valore massimo consentito è di 2.500 µS/cm a 20°).
Insomma, l’acqua potabile non è soltanto H2O, ovvero il composto elementare, incolore, insapore e inodore, formato da due atomi di idrogeno legati a uno di ossigeno, ma qualcosa di più complesso, che merita tutta la nostra attenzione e cura per il corretto mantenimento delle funzioni vitali del nostro organismo, di cui è il costituente principale. Beviamo sano.