Anche quest’anno torna Milano4mentalhealth, l’iniziativa del Comune di Milano che ha l’obiettivo di porre la salute mentale al centro dell’attenzione e far accedere i cittadini a informazioni relative a progetti, attività di prevenzione, fenomeni sociali in atto e possibili azioni individuali da intraprendere legati a questo tema.
L’iniziativa si svolgerà per tutto il mese di ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra il 10 ottobre, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e riconosciuta a livello internazionale dal 1992, per sensibilizzare i governi e le comunità sul fatto che quando si parla di salute non ci si riferisce solo a quella corporea ma anche a quella psicologica, ovvero a tutto ciò che siamo nella nostra umanità.
Occasione dunque per interrogarci: quanto stiamo bene? Siamo davvero consapevoli dell’importanza di “allineare” e armonizzare corpo e mente? E quanto ci occupiamo di stare bene in relazione, con noi stessi e con gli altri?
Essere in salute infatti non vuol dire solo avere un corpo sano perché esente da malattie, ma soprattutto prendersi cura del nostro sistema a 360°. Come? Valorizzando i fattori positivi che promuovono il benessere psicologico: come resilienza, autostima, autonomia, capacità di adattamento, consapevolezza emotiva, che aiutano a realizzare il proprio potenziale, a lavorare in modo produttivo e contribuire alla prosperità della propria comunità.
Lo stato della Salute mentale varia a seconda delle fasi della vita e una sua stanchezza, sofferenza, disfunzione può riguardare chiunque di noi. Alexander Lowen (1910-2008), il padre della Bioenergetica, considerava corpo e mente come un unico sistema integrato, e le tensioni fisiche espressione di blocchi emotivi e psicologici. Quando stiamo male per un problema organico – per una malattia o per le conseguenze di un incidente -, di solito ci sentiamo a disagio anche sul piano psicologico, e proviamo emozioni variegate che incidono sulla qualità della nostra vita quotidiana. E anche quando stiamo male per un problema relazionale, affettivo, legato per esempio a un conflitto o a una separazione, siamo toccati pìù o meno profondamente sul piano emotivo e tutto il corpo ne risente.
Ma i blocchi emotivi non sono sempre chiari a chi li prova, e ancor meno agli altri: perché non sempre vengono esplicitati, parlandone e chiedendo aiuto. Dal malessere creato dalla solitudine a quello derivante da relazioni affettive tossiche, dalle conseguenze di traumi, lutti, incidenti, separazioni… fino alla depressione, alle crisi di ansia, alle fobie, ai disturbi alimentari, alle dipendenze di ogni genere. Disturbi che secondo l’OMS colpiscono oltre un terzo della popolazione e che riguardano purtroppo anche una larga fetta della popolazione entro i 20 anni. Portare attenzione a questi argomenti significa non solo riconoscere quanto sia diffuso il malessere psicologico a livello individuale e in ambito privato e familiare, ma vederne anche l’impatto sulla collettività.
Cosa possiamo fare allora noi, nel nostro piccolo? Dare valore a tutto ciò che contribuisce alla qualità della nostra vita e al maggiore benessere psicofisico, per migliorare le nostre capacità di empowerment e autostima, di gestire lo stress, di esprimere le emozioni, di comunicare e stare in relazione con gli altri. In altre parole, non solo “allenare” il corpo ma anche la mente: anzi, “allineare” queste dimensioni del nostro essere, che in realtà sono sempre intrecciate e funzionano bene solo insieme.
Per questo GetFIT, che da sempre ha a cuore il benessere come stile di vita, in aggiunta a tutti i suoi classici corsi fitness ha creato, insieme a Collage Formazione, dei percorsi che ha chiamato Allìneati®, dedicati a integrare corpo e mente, e uno sportello di counseling svolto da counselor professioniste, in presenza presso il centro di via Ravizza oppure online.