“Sii gentile e abbi coraggio”. Questo è il prezioso insegnamento lasciato dalla madre Ella alla piccola Cenerentola prima di morire. Negli ultimi anni però, complici la fretta e i diversi impegni della vita quotidiana, spesso ci dimentichiamo delle persone attorno a noi e di quanto un semplice gesto possa fare la differenza. Non stiamo parlando di grandi cose, basta una parola di conforto ad un amico in difficoltà, aiutare una signora a portare le borse della spesa, oppure donare un piccolo contributo ad un’associazione di volontariato per rendersi utili e strappare un sorriso sul volto di qualcuno.
A ricordarci l’importanza di essere gentili c’è anche la Giornata Mondiale della Gentilezza che si celebra ogni anno il 13 di novembre. Questa giornata è nata per il volere di un movimento locale: il Japan Small Kindness Movement, fondato a Tokyo nel 1988.
Che cos’è la gentilezza e come svilupparla
La gentilezza è un atteggiamento di cura e di rispetto verso gli altri e verso se stessi. Goleman, per esempio, affronta il tema della gentilezza introducendo la definizione di intelligenza emotiva. Secondo l’esperto, infatti, l’intelligenza emotiva è il risultato di quattro domini: la capacità di relazionarsi con gli altri, l’empatia, la consapevolezza di sé e la capacità di gestire le proprie emozioni. Le prime due intelligenze sono rivolte verso l’esterno e riguardano l’abilità di adattare il proprio comportamento dal livello individuale a quello sociale; le seconde due intelligenze, invece, sono rivolte verso l’interno e riguardano la capacità di gestire se stessi senza farsi sopraffare da emozioni avverse.
I benefici della gentilezza
I ricercatori del National Institute on Aging di Baltimora, hanno osservato che, i soggetti dotati di un temperamento eccessivamente aggressivo, tendono a sviluppare più facilmente un ispessimento delle carotidi e, quindi, il rischio di arresto cardiaco anche del 40%.
Essere gentili è importante anche sul lavoro. Uno studio della Pennsylvania State University, ha osservato che i selezionatori preferiscono i candidati con alti livelli di gradevolezza, anche a scapito di quelli più intelligenti.
Quando ci relazioniamo con qualcuno si attivano nel nostro cervello i cosiddetti “neuroni a specchio” che ci spingono ad imitare l’azione e a cogliere gli stati d’animo degli altri. Durante una discussione, quindi, provate a rispondere usando l’arma della gentilezza, avrete sicuramente più possibilità di risolvere la questione.
In uno studio del 2010, un team di psicologi dell’Università di Costanza, in Germania, ha evidenziato che le persone che erano attive nel volontariato, erano più rilassate e reagivano con maggiore tranquillità di fronte alle difficoltà.
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